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Assolta dall’accusa di maltrattamenti sui figli minori quarantenne tenta di farla finita: salvata dal suo avvocato

26 settembre 2024
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E’ stata assolta dall’accusa di maltrattamenti nei confronti dei suoi due figli minorenni, ma poco dopo in un momento di sconforto è stata sul punto di togliersi la vita. Un gesto estremo evitato grazie all’intervento del suo legale difensore, l’avvocato Monica Malogioglio (nella foto). Una quarantenne agrigentina è stata salvata e ricoverata in ospedale. La vicenda scaturisce da una segnalazione per presunti maltrattamenti sui figli, con l’Autorità giudiziaria che aveva in un primo momento stabilito l’inserimento dei bambini in una casa famiglia.


Dopo una lunga ed articolata istruttoria da parte del Tribunale di Agrigento e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, tuttavia la quarantenne è stata scagionata ed essendo assolutamente innocente, le è stato revocato il provvedimento di inserimento dei figli in comunità con l’affido condiviso ad entrambi i genitori, in fase di separazione. Ma, il reddito di inclusione di cui era titolare l’agrigentina fino a quel momento le è stato revocato dal Comune, e la donna è rimasta senza nessuna fonte di sostentamento e senza alcun aiuto economico.

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6 febbraio 2025
Deve rispondere di violazione del divieto di avvicinamento alla coniuge, minaccia, danneggiamento a seguito da incendio, danneggiamento dell’impianto di videosorveglianza dell’abitazione della suocera, stalking e maltrattamenti in famiglia, il trentanovenne, residente a Ravanusa, arrestato l’ottobre scorso a seguito di una denuncia presentata dalla moglie. Secondo l’accusa, ha disattivato il braccialetto elettronico per recarsi nell’abitazione della suocera e poter incontrare la moglie. Una condotta che gli è costato il carcere. Detenzione carceraria che è stata confermata. L’imputato, difeso dall’avvocato Monica Malogioglio, è finito a processo. Nell’ultima udienza è stato interrogato dal giudice del Tribunale di Agrigento, Emanuela Caturano, e dal pubblico ministero, Concettina Tinaglia. Un lungo esame in cui l’uomo ha chiarito molti aspetti della vicenda, primo tra tutti, l’assoluta estraneità al reato di violazione del divieto di avvicinamento alla coniuge che gli era stato imposto dal gip del Tribunale di Sciacca. Ha spiegato di aver disattivato il dispositivo, in un momento di rabbia e sconforto, dopo che aveva appreso che sui social circolavano video in cui il figlio primogenito era vestito da donna. Video pubblicati dallo stesso ragazzo. Quel giorno, secondo il suo racconto, aveva raggiunto la palazzina di famiglia per chiedere allo zio, vicino di casa della suocera, di convincere il figlio ad interrompere i video e cambiare condotta. E non sarebbe stato suo intento avvicinarsi alla coniuge, che vive lontana dal paese da circa un anno e mezzo. L’imputato ha poi respinto anche il tentativo di incendiare la macchina della suocera utilizzando una molotov.
18 novembre 2024
Il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Michele Dubini, ha inflitto la condanna a 1 anno, 3 mesi e 15 giorni di reclusione al 38enne agrigentino, C.L., ritenuto responsabile di avere appiccato un incendio alle sterpaglie in un terreno sotto la collina della Valle dei Templi, ricadente nella zona del Parco Archeologico. La pena è stata sospesa. L’imputato, difeso dall’avvocato Monica Malogioglio, ha evitato il carcere in quanto i fatti sono stati riqualificati in incendio colposo e smaltimento illecito di rifiuti. Il giudice, infatti, ha accolto la tesi del legale della condotta colposa, avendo appurato che non vi era la volontà di provocare un incendio e che questo è stato prontamente domato dai Vigili del fuoco e dalla Forestale senza che avesse provocato grandi danni e senza coinvolgere un vicino casolare. Peraltro lo stesso trentottenne, quel giorno, aveva allertato i Vigili del fuoco come provato dalla difesa a seguito dell’acquisizione della scheda di intervento della Forestale ed accolta dal giudice. La vicenda risale al 17 settembre scorso. L’agrigentino, quel giorno, nel tentativo di dare fuoco all’erba secca, ha perso il controllo del rogo che propagandosi, ha invaso il terreno dell’Ente Parco.
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